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Laura Catastini PDF Stampa E-mail

Laura CatastiniLaureata in matematica all’Università di Pisa nel 1974, mi sono rivolta all’insegnamento per passione sincera nei confronti di questo lavoro. Entrai presto in ruolo insegnando matematica e fisica negli istituti di scuola secondaria superiore.

Mi sono scontrata subito con il  disagio ricorrente degli studenti di fronte alla materia,  affrontata con atteggiamenti cognitivi che intuivo inadeguati ai compiti da svolgere ma che non riuscivo bene a definire. Mi sono allora iscritta al corso di laurea in  psicologia, a Roma, frequentando solo nel giorno libero, capitando per mia fortuna nel corso di Neuropsicologia del prof. L. Mecacci. Esponendo al professore le mie questioni e le mie osservazioni, venni da questi presentata al prf. Lamberto Maffei, ordinario di Neurobiologia alla Scuola Normale Superiore e direttore dell’Istituto di Neurofisiologia del C.N.R di Pisa. Il professor Maffei  si fece carico del compito di istruirmi e guidarmi all’interno dei percorsi  che si stavano aprendo numerosi e fecondi nel settore di queste ricerche, prendendo a cuore le questioni che mi spingevano alla ricerca e che mi portarono, alla fine di questo apprendistato, alla pubblicazione di un libro, “Il pensiero allo specchio”, edito dalla Nuova Italia, nel 1990.

La classe è sempre stata il mio laboratorio di ricerca personale e quando ho trovato colleghi ricettivi e disponibili ho spesso condiviso con loro esperienze e progetti didattici suggeriti dai miei studi.

La fase pubblica ed esplicita di questa mia attività è cominciata solo nel 1998, anno in cui il  mio libro fu letto dal  prof. Ghione, ordinario di geometria all’Università di Roma “Tor Vergata”, che fu colpito dalle tematiche  e che mi chiamò a una collaborazione.  Per due anni ho tenuto un certo numero di ore di lezione in un suo corso del quarto anno per l’indirizzo didattico, sempre nel mio giorno libero, giorno benedetto da salvaguardare per chi ha compiti intellettuali da portare avanti. La richiesta di una studentessa di una tesi sui rapporti tra neuroscienze e didattica della matematica mi ha portato a progettare un percorso triennale che riguardava la matematica legata a temi proiettivi, storici e artistici, progetto condiviso col prof. Ghione. In quella occasione l’Università chiese per me un comando parziale.

Una mia classe, una terza di Istituto d’Arte di Pisa, per tre anni vide il suo programma di matematica integrato da nuovi temi legati strettamente a altre materie, come la storia dell’arte, la filosofia, la progettazione. L’attività è stata portata avanti con grande  partecipazione e soddisfazione  da parte degli studenti e dei colleghi interessati, confermando la validità dell’impostazione della proposta. La ricerca ha portato alla pubblicazione, nel 2004, de “Le geometrie della visione” (ed. Springer-Verlag), scritto da me e dal prof. Ghione, un volume cartaceo con cd, che fornisce la possibilità di una realizzazione concreta  dell’apprendimento della matematica legandolo anche a processi percettivo-motori, in linea con  le ultime indicazioni e ricerche nel campo dell’apprendimento e della didattica. Da allora lavoro a Tor Vergata con comando pieno.

 "Io credo che dobbiamo preparare nei maestri più lo spirito che il meccanismo dello scienziato; cioè l'indirizzo di preparazione deve essere verso lo spirito, anziché verso il meccanismo.” Così Maria Montessori scriveva all’inizio del Novecento delle sue lunghe ricerche durate una vita intera, ribellandosi all’idea di un maestro preparato solo all’impiego di meccanismi didattici indicati dall’alto. Queste parole  hanno guidato il mio impegno in anni nei quali non era semplice per un docente fare ricerca se non come “cane sciolto”, e oggi che annualmente ho davanti i futuri docenti di matematica nei miei corsi alla SSIS del Lazio, li invito a seguire con fiducia la loro indole di ricerca senza lasciare le classi, perché in Italia si possano aprire spazi per gli insegnanti ricercatori, in una riconosciuta specificità professionale e in una armonica collaborazione con le strutture universitarie.