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Ambiente e meteorologia PDF Stampa E-mail
 

La meteorologia è la scienza che applica le leggi della fisica e della matematica all’atmosfera, con l’obiettivo di prevederne il comportamento. Nel 1904 il prof. Vilhelm Bjerkness scoprì per primo che si poteva considerare la previsione meteorologica come un problema fisico-matematico e non empirico-statistico. Tra il 1916 e il 1923 Louis Fry Richardson fu il primo ad applicare un approccio numerico alle previsioni del tempo: il suo tentativo, però, fallì sul piano pratico perché non era possibile svolgere tutti i calcoli necessari in tempo utile per una previsione (si stimò che sarebbero stati necessari circa 65.000 matematici impegnati simultaneamente perché si potessero trattare tempestivamente tutti i dati necessari per elaborare una previsione metorologica). Dal 1954 – grazie all’avvento dei calcolatori – si iniziarono a produrre le prime previsioni meteorologiche numeriche, sebbene sia solo dal 1980 che i risultati hanno iniziato ad essere attendibili. Da allora e soprattutto negli ultimi anni si sono fatti passi da gigante, ma molto resta ancora da fare per migliorare le “previsioni del tempo”.


1. Tipo di impiego offerto

Le aree di impiego aperte ai laureati in Matematica riguardano le previsioni del tempo, la ricerca e in minima parte la didattica. Purtroppo non esiste un albo professionale dei meteorologi, di conseguenza c’è grande confusione su chi possa vantare questo titolo. Tuttavia l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) divide il personale in due categorie a seconda che sia in possesso di laurea o meno: vengono definiti “meteorologi” i laureati che abbiano seguito un programma di istruzione secondo quanto prescritto dalla WMO della durata di uno o due anni.
Per i neolaureati in Matematica gli sbocchi occupazionali in questo settore si presentano limitati. I matematici, infatti, sono spesso e ingiustamente dimenticati o penalizzati nei bandi e nei concorsi pubblici a favore dei laureati in Fisica, che la fanno da padrone, o in altre lauree affini ad esempio quelle del settore ambiente, ultimamente molto di moda. Inoltre negli ultimi anni sono stati attivati alcuni corsi di laurea triennali in Meteorologia, che hanno maggiormente qualificato la concorrenza nei confronti dei matematici appena laureati.
L’ente meno discriminante risulta essere l’Aeronautica Militare, che ha sempre considerato equivalenti matematici e fisici, offrendo loro uguali opportunità di accesso.
Tuttavia il matematico, dopo essersi specializzato in meteorologia e dopo aver fatto esperienze di ricerca in questo settore, può cercare impiego soprattutto nel settore pubblico, presso amministrazioni nazionali, amministrazioni regionali – per esempio i Centri Funzionali della Protezione Civile, i Servizi Meteorologici Regionali delle ARPA (Agenzie Regionali per la Prevenzione dell’Ambiente) – o gli istituti di ricerca del CNR, come per esempio l’ISAC (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, attualmente diretto dal prof. Prodi) o l’IBIMET (Istituto di Biometeorologia, attualmente diretto dal prof. Maracchi).
Possibilità di carriera, come già accennato, sono offerte dall’Aeronautica Militare, che arruola tramite concorso pubblico e in seguito specializza in meteorologia, in accordo con quanto indicato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), laureati in matematica o fisica per operare nelle sedi di lavoro di Roma, Milano, Ferrara e della stazione presidiata del Monte Cimone (MO) a 2165 metri. Per chi non volesse le stellette, l’ENAV S.p.A. (Ente Nazionale Assistenza al Volo) offre la possibilità di lavorare negli scali aeroportuali come esperti di meteorologia, che possono ricoprire anche posizioni dirigenziali. Nel settore privato, invece, è da considerare per esempio il Centro Epson Meteo del colonello Giuliacci; esistono anche numerose società di consulenza, alcune solo online, che offrono previsioni meteo su misura.
Infine, non sono da sottovalutare le possibilità d’inserimento nei prestigiosi centri di cooperazione internazionale nel settore della meteorologia. Cito i tre più famosi: l’ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) con sede a Reading (UK), uno dei centri più importanti al mondo, la WMO (World Meteorological Organisation) e l’EUMETSAT (l’Agenzia europea per i satelliti meteorologici).



2. Offerta ed adeguatezza di una formazione specifica
 

L’università italiana ha sempre inspiegabilmente ignorato la meteorologia. Solo da pochi anni alcuni atenei hanno attivato dei corsi di laurea in Meteorologia - a Ferrara, Bologna, Napoli e Roma. Questa grande carenza, soprattutto rispetto ad altri Paesi, può tuttavia essere sfruttata dal matematico, che facendo le scelte opportune, anche mantenendo la propria identità di matematico, può sicuramente trovare una propria strada nel campo meteorologico. Infatti non esiste ancora un percorso formativo univoco per accedere alla professione di previsore o ricercatore in meteorologia. Per chi intende lavorare in questo settore è fondamentale inserire all'interno del proprio piano di studi esami d’informatica ed esami di matematica applicata, come Analisi numerica, Statistica e Fisica-matematica (in particolare Fluidodinamica). È sicuramente utile una formazione in modellizzazione, simulazione numerica e fisica computazionale. Una scelta particolarmente utile sarebbe quella di aderire al progetto Erasmus, almeno se si ha la fortuna di frequentare una delle poche Università italiane che offrono la possibilità di seguire corsi relativi alla meteorologia nei Paesi leader di questo settore, come Francia, Germania e Inghilterra. Tra le sedi più interessanti spiccano il Dipartimento di Meteorologia dell’Università di Reading e l’Università East Anglia di Norwich, specializzati nella matematica applicata alla meteorologia. Inoltre è consigliabile elaborare una tesi con argomento applicabile alla meteorologia e in seguito approfondire la propria preparazione, in Italia o all’estero, frequentando uno dei master in Meteorologia, di recente istituzione presso le Università di Firenze, Torino o Bologna. Altrettanto utile potrebbe risultare una laurea specialistica in Fisica (curriculum meteorologia), al momente attiva solo a Bologna e L’Aquila. Si suggerisce di integrare gli studi frequentando i cinque corsi sui modelli numerici del ECMWF di Reading (UK), oppure seguendo dei corsi e borse di studio presso Météo France a Tolosa, uno dei poli meteo più importanti al mondo. Per chi ambisce a una posizione di ricercatore, è prassi diffusa trascorrere periodi di studio e ricerca all’estero, conseguendo magari un PhD. Infine per svolgere la professione di meteorologo previsore è indispensabile possedere una spiccata capacità di comunicazione. Chi non è un buon comunicatore avrà infatti difficoltà in questa carriera, che spesso prevede la presenza in televisione, alla radio, sulla stampa e sui siti web dedicati alle previsioni del tempo.