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Cristina Mataloni PDF Stampa E-mail
Cristina Mataloni 
Quali motivazioni l'hanno portata alla scelta di un lavoro di tipo applicativo?
- Mi sembrava che quello accademico fosse un mondo a parte, totalmente slegato dalla realtà; inoltre mi rendevo conto di non essere abbastanza portata per un lavoro di ricerca. L'insegnamento mi è sempre sembrato molto faticoso e tenuto in scarsa considerazione, anche se mi piace spiegare quello che so a chi ha voglia di ascoltare.

Può dirci se ha incontrato difficoltà nella ricerca di un lavoro?
- Quando mi sono laureata, nel 2000, ho avuto molte offerte da parte di software house e assicurazioni e nessuna da banche; le prime cercavano persone in grado di imparare e non semplicemente di programmare. I laureati in Matematica erano quindi preferiti ai laureati in Informatica che, come mi hanno detto durante un colloquio, risultavano poco creativi e flessibili. Perciò, io ho avuto solo l'imbarazzo della scelta; in parte è stata una circostanza fortunata, in parte ha giocato un ruolo importante il fatto che mi fossi laureata in tempo e con una buona votazione, cosa che fa un'ottima impressione anche se il piano di studi non è applicativo. Non ho avuto particolari difficoltà a farmi accettare nell'ambiente di lavoro, sia perché il mio responsabile mi ha sempre sostenuta, sia perchè in generale i matematici sono molto rispettati e stimati.

Ci può descrivere la sua formazione post laurea  e il tipo di attività che svolge?
- Svolgo un lavoro quantitativo, con applicazione e creazione di modelli; la programmazione si impara facilmente ed è necessaria per affrancarsi dalle rigidità dei sistemi preesistenti. La formazione ricevuta nel corso di studi in Matematica fa una gran differenza nell'ambiente di lavoro, sin dal primo momento; mi riferisco ad esempio alla capacità di prefigurarsi il risultato desiderato, e di capire a che livello sono gli eventuali errori. L'esperienza non basta: non c'è esperienza che tenga di fronte alla capacità di astrazione e generalizzazione di cui i matematici sono dotati. Anche la velocità di apprendimento è una caratteristica dei laureati in matematica. Dopo la laurea ho fatto qualche corso in un'azienda (db relazionali, datawarehouse) che mi è servito per conoscere il linguaggio di programmazione, poi ho seguito corsi di Sas e un master sulla  gestione e tecnica delle assicurazioni.

Si ritiene soddisfatta del suo lavoro?
- Sono partita dal livello Junior, all'epoca non sapevo nemmeno creare una cartella di Windows, dopo poco meno di sette anni mi trovo a dirigere l'ufficio Statistico-Attuariale della Compagnia, composto da altri 3 matematici. L'ultimo passo si è verificato per una serie di circostanze fortuite, esito a definirle "favorevoli" pensando allo stress che le mie responsabilita' comportano. Il grado di soddisfazione del mio lavoro e' comunque sempre stato molto alto, per la varietà di problemi che ho affrontato e che sono riuscita a risolvere.

Cosa pensa del corso di studi in Matematica?
Si tratta di una materia che richiede l'acquisizione di molte conoscenze e questo credo sia il principale scoglio in cui si imbattono gli studenti dei primi anni. Ma per produrre qualcosa di originale una conoscenza approfondita della materia non è sufficiente. Personalmente ho tratto molto giovamento da conferenze divulgative che accennano a collegamenti tra settori diversi della matematica moderna, e tra matematica e altre discipline.