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Marco Azzaro PDF Stampa E-mail


Marco Azzaro La mia vicenda professionale iniziò nel 1992, anno in cui partii per Cambridge finanziato da una borsa di studio Comett della Comunità Europea, della durata di dieci mesi. Avevo appena terminato gli esami del IV anno di Matematica, indirizzo generale (Fisica Matematica), e non avevo ancora pensato molto alla tesi di laurea, ma l'occasione era così interessante che valeva la pena di ritardare tale incombenza; un'esperienza all'estero va fatta finché e quando si può. Nella mia ricerca di istituti disposti ad accogliermi per usufruire della borsa di studio, aveva risposto positivamente il Royal Greenwich Observatory, all'epoca il principale centro di ricerca astronomica inglese, situato appunto a Cambridge. In questo modo iniziò il mio contatto con il mondo astronomico e, durante la mia permanenza a Cambridge, si materializzò l'idea di usare quel lavoro come progetto di tesi di laurea. Alla fine del 1993, infatti, ottenni la laurea in Matematica con tesi in Astrometria e poco tempo dopo, tramite i contatti stabiliti con il Royal Greenwich Observatory, venni a sapere che nel centro dove si trovano i telescopi dell'osservatorio era stato indetto un bando di concorso per un Operatore di Telescopio.
 
Mi presentai e ottenni il posto all'inizio del 1994 nell'osservatorio Isaac Newton Group, centro che gestisce i maggiori telescopi europei sull'isola di La Palma, la più occidentale nell'arcipelago delle Canarie.
Il lavoro di Operatore di Telescopio è essenzialmente notturno, con turni di cinque o sei notti intercalati da periodi liberi, cosa che mi permise di completare un Master in Meteorologia nel 1996 ed iniziare il Dottorato in Astrofisica l'anno dopo.

Le mie mansioni come Operatore di Telescopio erano in parte tecniche e in parte di ricerca; la ricerca, nel mio caso, si concentrava soprattutto sull'influenza dei fattori meteorologici sulla qualità di immagine dei telescopi. Nel campo tecnico, oltre ad attività più pratiche, mi occupavo di scrivere programmi per facilitare le osservazioni astronomiche, ad esempio per fare un grafico della visibilità degli oggetti celesti durante una notte.

foto NasaIl lavoro di Operatore di Telescopio offre diversi vantaggi (tempo libero, ambiente interessante ecc.) ma difficilmente permette una “carriera”  a lungo termine; anche se dopo qualche anno le mie mansioni, in certa misura, si erano evolute, non potevo sperare di spingermi molto più in là. Avevo assunto qualche incarico da Astronomo vero e proprio, come fare osservazioni “di servizio”, cioè incaricate da astronomi che affidano il compito a personale dell'osservatorio invece di osservare in prima persona, ma non potevo aspirare a molto di più. Questo, unito ad altre circostanze, mi spinse, dopo circa dieci anni di lavoro come Operatore di Telescopio, a cambiare lavoro e... latitudine.

Mi trasferii a Granada nel Gennaio del 2004 con un posto di Gestore di Progetto nel Dipartimento di Fisica Teorica e del Cosmo dell'Università.
Questo era un lavoro completamente diverso dal precedente e i fattori che più mi aiutarono ad affrontarlo furono la conoscenza della lingua inglese e l'esperienza di lavoro di gruppo, oltre alla formazione universitaria e astronomica acquisita all'Osservatorio. Il progetto che gestivo a Granada era la costruzione di un elemento dello strumento ad alta frequenza HFI del satellite Planck (ESA), a cui il Dipartimento di Fisica Teorica e del Cosmo dell'Università di Granada partecipava. Il lavoro era ovviamente a tempo limitato: subito dopo il lancio del satellite non avrei avuto più nulla da gestire!

pianetiDurante i due anni seguenti potei lavorare poco per il dottorato, anche se riuscii a pubblicare un paio di articoli. Ero molto occupato perché dovevo affrontare un lavoro totalmente nuovo, cercare contemporaneamente un altro impiego e ripetere degli esami per convalidare in Spagna la mia laurea. Probabilmente in Europa questo problema non semplice di convalidare il titolo di studio all'estero sarà superato nei prossimi anni.
Per sostituire il lavoro che sta ormai finendo con l'avvicinarsi del lancio del satellite Planck, circa un anno fa ho accettato un impiego come gestore di un progetto per uno "spettrografo a fibre", uno strumento per il telescopio da 10,4 m GranTeCan, in costruzione sulla mia vecchia isola di La Palma, dove ho già vissuto dieci anni.

Anche quest'ultimo lavoro è  a termine ma  ha una proiezione di circa cinque anni e dovrebbe darmi una qualifica e una specializzazione tali da garantirmi una certa continuità in progetti simili, che sono sempre necessari per mantenere i grandi telescopi ai massimi livelli di efficienza.

Che cosa sto usando, nel mio lavoro attuale, delle nozioni ricevute durante gli studi in matematica? In quanto a "nozioni", dopo circa quindici anni dalla laurea, non ricordo molto, ma sono convinto che alcune caratteristiche del mio modo di affrontare il mio lavoro discendano dalla formazione ricevuta  come matematico: la ricerca e la cura del dettaglio, la capacità di riconoscere quando ho capito o non ho capito qualcosa, fondamentale per poi capire veramente, e la mentalità adatta a scrivere programmi informatici per ottenere quello che mi serve.