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Rosa Pacione PDF Stampa E-mail
Rosa Pacione Ho deciso di laurearmi in Matematica quando avevo 8 anni e da allora non ho mai cambiato idea. Mi sono laureata con 110 e lode in indirizzo applicativo presso l'Università degli studi di Bari il giorno dell'equinozio di primavera del 1990 e un mese dopo la laurea ho vinto una borsa di studio presso l'INDAM (Istituito Nazionale di Alta Matematica).

Sono andata a Roma e mi sono occupata dello sviluppo di algoritmi con dati telerilevati da satellite nel campo delle osservazioni della Terra. L'idea di poter studiare la Terra dallo spazio mi ha subito affascinato e incuriosito. Questa esperienza mi ha insegnato a fare ricerca in ambito fisico-matematico e mi ha fatto capire che la matematica è lo strumento per analizzare tutti i fenomeni che accadono intorno a noi.

In seguito ho avuto la possibilità di ritornare nella mia città (Matera) e di lavorare nel campo della geodesia spaziale in una delle stazioni fondamentali esistenti al mondo: il Centro di Geodesia Spaziale dell'Agenzia Spaziale Italiana. La geodesia è quella disciplina che si occupa della misura e rappresentazione della Terra nel tempo in uno spazio tridimensionale.

Sono dipendente di una azienda del gruppo Finmeccanica e il mio campo è l'analisi dei dati di geodesia spaziale. Mi occupo dello studio del moto dei punti sulla crosta terrestre, della rotazione terrestre e delle proprietà legate alla rifrazione del segnale nell'atmosfera che ci circonda utilizzando i dati trasmessi dai satelliti GPS e acquisiti da una rete di ricevitori distribuita sulla Terra.
 
Centro Geodesia Spaziale
 
Tutti conoscono il sistema GPS perché ci indica il percorso sul navigatore satellitare quando non sappiamo in che direzione andare, ma per applicazioni di geodesia occorre raggiungere precisioni centimetriche. Per ottenerle, si adoperano software scientifici altamente sofisticati dove sono implementate le equazioni della fisica che legano i dati osservati ai parametri. A questo punto entra in gioco la matematica: si deve risolvere un un sistema di equazioni dove il numero delle equazioni è superiore a quello delle incognite. Gli studi che ho fatto mi hanno dato le basi per cominciare questo mestiere, anche se, addentrandomi sempre più nei problemi, mi rendevo conto che la maggior parte degli argomenti da affrontare erano per me nuovi. Mi sono quindi messa a studiare per impararli. E' mancato nei miei studi universitari un corso di statistica e di analisi del segnale.

I miei colleghi sono astronomi, fisici, ingegneri. Ciascuno con la propria formazione specifica si occupa delle diverse problematiche presenti presso il Centro e contribuisce al funzionamento e allo sviluppo di una struttura complessa ove coesistono sia problematiche operative, relative alla ricezione dei dati, sia di analisi e ricerca.
Il lavoro che svolgo mi permette di fare ricerca e di conoscere ricercatori di tutto il mondo. Sono stata negli Stati Uniti, in Giappone e ho visitato quasi tutta l'Europa. Periodicamente ci incontriamo durante dei meeting dove ciascuno presenta la propria ricerca, ci si confronta sui risultati ottenuti e si stabiliscono nuovi contatti. Poi, durante l'anno, ci pensa la posta elettronica a farci scambiare continue informazioni. Attualmente faccio parte di un gruppo di lavoro europeo per la definizione degli standard di analisi dei dati per quanto riguarda la problematiche connesse alla rifrazione atmosferica del segnale GPS. Quando mi è stato proposto da colleghi inglesi e danesi di far parte di questo gruppo di lavoro è stato per me molto gratificante perché ho visto apprezzati i risultati del mio lavoro.

Da qualche anno, oltre a svolgere il lavoro tecnico, mi occupo anche dell'aspetto gestionale delle attività, che consiste nella definizione dei requisiti contrattuali, pianificazione e monitoraggio.

Quando preparavo gli esami avevo capito che ciascuno aveva una propria chiave di lettura che legava tra loro definizioni, teoremi e dimostrazioni. Trovata la chiave diventava semplice e divertente preparare l'esame. Ora non ricordo molto di quello che ho studiato nei quattro anni universitari anche se non ho difficoltà a riprendere gli argomenti quando occorre. Il mio modo di lavorare dipende dalla formazione che ho avuto. Le capacità logiche e il rigore scientifico necessari per affrontare e risolvere problemi di diverso tipo me le ha date la Matematica.
 
(Scritta nel 2007)