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Marco Pistoia PDF Stampa E-mail
 
Marco PistoiaDopo il diploma di Liceo Classico, conseguito con in punteggio di 58/60, mi iscrissi al Corso di Laurea in Matematica presso la II Universit à degli Studi di Roma, “Tor Vergata”.  A dire la verità, non ero affatto sicuro di fare la scelta giusta.  Il liceo classico non è certo il massimo per le discipline scientifiche, ed avevo paura che il passaggio a Matematica sarebbe stato traumatico.  L'unica cosa che sapevo era che non volevo più studiare materie letterarie e che mi divertivo molto a studiare la matematica.  Il primo anno di Matematica fu in effetti un po' difficile, ma presi subito il via.  Scelsi l’indirizzo algebrico-geometrico e mi laureai nel 1995 con 110/110 e lode.  La mia tesi, sulla Teoria degli Invarianti, fu guidata dalla Prof.ssa Silvana Abeasis.  Appena laureto, fui convocato dalla Fondazione IBM Italia.  Avevano scelto i laureati italiani in materie scientifiche con i voti più alti per partecipare ad un seminario di formazione a Todi, in Umbria.  Fu un'esperienza bellissima, che ancora adesso ricordo con piacere, grazie al clima di amicizia che si instaurò immediatamente con gli altri partecipanti.  Fu allora che mi innamorai dell’IBM e decisi che un giorno avrei lavorato per questa grande compagnia internazionale.

ImageNel gennaio 1996, fui assunto all'IBM Network Computing Research Center di Cagliari, dove lavorai per due anni svolgendo attivit di ricerca sulla televisione digitale.  Il nostro scopo era trasportare Internet su una piattaforma televisiva.  Oggi è facile vedere esempi di “video on demand”, ma nel 1996 la banda non era ancora sufficientemente larga per permettere questa tecnologia.  Perciò, con i miei colleghi di Cagliari, progettammo una simulazione del “video on demand”.  Negli anni 1996 e 1997, presentai personalmente il mio lavoro alle maggiori compagnie europee di telecomunicazione: Stream (Roma), Telefonica (Madrid), Channel 4 (Londra), Astra (Lussemburgo) e British Telecom (Londra).  Nel dicembre del 1996, ottenni un "Outstanding Technical Achievement Award".  A luglio 1997, vinsi una gara interna all'IBM per svolgere un lavoro di ricerca di due mesi presso l'International Technical Support Organization (ITSO) in Raleigh, North Carolina.  L'area di ricerca era il Network Computing Framework, una nuova tecnologia ideata dall'IBM e da altre compagnie.  Durante quei due mesi, scrissi il mio primo libro, "Network Computing Framework Component Guide", contenente i risultati della ricerca.  Per me, era il massimo della gioia: per la prima volta nella mia vita, ero in America, la nazione che avevo sempre desiderato di visitare.  Degli americani ammirai subito la grande dedizione al lavoro, la totale apertura verso persone provenienti da nazioni differenti, l'organizzazione perfetta sul lavoro, e la totale mancanza di burocrazia.  Decisi che volevo tornare in America al più presto, e restarvi.

ImageA febbraio 1998, vinsi un'altra gara interna dell'IBM per continuare l'attività di ricerca sul Network Computing Framework a Raleigh, per la durata di due anni.  Nel febbraio 1998, tornai così in North Carolina, dove rimasi fino all’agosto 1999 per lavorare sugli aspetti di sicurezza su Internet, in particolare la sicurezza del linguaggio di programazione Java e dei linguaggi orientati agli oggetti.  Durante quel periodo presentai il mio lavoro all'Internet Security Workshop di San Paolo, in Brasile, e pubblicai altri nove libri, compreso "Java 2 Network Security", edito da Prentice Hall, ed “Enterprise Java Security”, edito da Addison-Wesley, che è stato tradotto anche in cinese e venduto in migliaia di copie.

Nell'agosto 1999, accettai una proposta dell'IBM e mi trasferii permanentemente all'IBM Thomas J. Watson Research Center di Hawthorne, New York, uno dei centri di ricerca più prestigiosi del mondo, dove ho l’onore di lavorare tuttora.  La mia area di ricerca è chiamata Language-Based Security e consiste nello studio di come la sicurezza di programmi possa essere inserita da dentro gli stessi linguaggi di programmazione.  Ho anche lavorato nell'area di Digital Rights Management, ovvero la tecnologia che permette di proteggere contenuti ad alto valore trasmessi sulla rete in formato digitale.  In questi anni ho pubblicato articoli su riviste scientifiche e presentato alle maggiori conferenze internazionali, tra cui OOPSLA, ECOOP, ICSE, ISSTA, e IEEE Symposium on Security and Privacy, ed ho vinto un “Distinguished Paper Award” conferitomi da ACM SIGSOFT.  Ho anche presentato i risultati della mia ricerca al Center for Advanced Technology and Telecommunication (CATT) a Brooklyn, New York, e a varie università, tra cui Harvard University, University of Texas at Austin, Rutgers University, University of Maryland, Stevens Institute of Technology, École Normale Supérieure di Parigi, e Tohoku University in Giappone.  Avendo lavorato su nuove tecnologie, ho ottenuto 17 brevetti.

Nel 2000, iniziai il dottorato di ricerca presso la scuola Polytechnic University di Brooklyn, dove nel 2005 ricevetti il PhD con il massimo dei voti con una tesi sulla teoria dei reticoli, sotto la supervisione del Prof. Robert J. Flynn.

L’America mi ha dato tanto: un lavoro bellissimo, la carta verde, il dottorato di ricerca, e la possibilità di viaggiare in giro per il mondo.  Tuttavia, riconosco che la preparazione che ho ricevuto in Italia è stata ottima.  Spesso, i miei colleghi americani mi hanno fatto i complimenti per la mia preparazione in matematica.  Di questo, devo ringraziare l'Italia.  Spero che in futuro, la società italiana riesca a valorizzare di più i giovani ricercatori e che questi non debbano più fuggire all'estero per sentirsi apprezzati.