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Paolo Panarese PDF Stampa E-mail

 

Nella matematica mi sono tuffato da quando ero alla scuola media. Alcuni dei primi libri che ho letto sono Che cos’è la matematica di Courant, Flatlandia di Abbott e Storia della matematica di Boyer  Capii presto che non mi piaceva tanto “parlare” di matematica quanto “fare” della matematica. Decisi allora di iscrivermi al Corso di Laurea in  Matematica, all’Università di Torino, dedicandomi principalmente ai corsi di analisi.  Nell'incertezza di ciò  che avrei fatto dopo la laurea, scelsi di seguire anche corsi in discipline molto diverse, come Algebra Superiore, Teoria dei numeri, Geometria Differenziale, Processi stocastici, Metodi per la fisica matematica. Mi sono laureato nel 1994 con una tesi di Analisi Funzionale.
Nel 1995 ho svolto il servizio civile nella Croce Rossa; guidavo autoambulanze e nei periodi di attesa usavo risolvere qualche esercizio per prepararmi all’esame di dottorato. Vinsi il concorso a Bologna; il trasferimento in questa città nel 1996 ha segnato una prima svolta della mia vita professionale ed  ho intravisto nella carriera universitaria una possibilità dura ma gratificante. Mi sono dedicato alle equazioni alle derivate parziali e grazie agli insegnamenti di alcuni maestri come il Prof. Cesare Parenti, ho comiciato a capire in cosa consiste la professione del ricercatore. Ho discusso la mia tesi di dottorato nel 1999 su asintotiche spettrali di operatori pseudodifferenziali.
Dopo il dottorato vinsi un assegno di ricerca annuale in analisi numerica e cominciai  ad interessarmi a problemi applicativi e a trarre soddisfazione anche nell’implementare dei codici per ottenere dei risultati numerici approssimati. Alla fine del 2001 c’è stata la seconda svolta: ho abbandonato il mondo universitario – troppo pieno di incertezze – e ho comiciato a lavorare presso la The MathWorks, multinazionale americana che sviluppa un linguaggio software che si chiama MATLAB (il nome viene da  MATrix LABoratory) e Simulink. Qui lavoro attualmente in un gruppo di Engineering Services in squadra con 5 ingegneri e un fisico, inoltre le teleconferenze mi proiettano in un ambiente internazionale in cui confrontarsi con esperti di molte discipline.

Spettrogramma La mia attività come matematico riguarda l’approfondimento e l’applicazione di algoritmi di modellazione, come  Fast Fourier Transform (FFT) e wavelet per l’analisi di segnale, ODE per simulazione di sistemi dinamici e stiffness, algebra lineare numerica (SVD, pseudoinversa, sparsità, PCG, etc), metodi FEM, filtraggio di Kalman, analisi statistica e simulazione Monte Carlo (SDE), ottimizzazione numerica, soft-computing, i.e. reti neurali, fuzzy logic, algoritmi genetici, simulated annealing, etc. L’aspetto multidisciplinare del mio lavoro è valorizzato dal continuo contatto con le industrie che usano queste tecnologie sul campo per affrontare problemi reali in molti settori del mercato: automobilistico, aerospaziale, telecomunicazioni, finanziario, energy trading, etc. La sinergia con le industrie mi ha permesso di espandere le mie conoscenze in ambito applicativo. Fornendo docenza sul linguaggio MATLAB, ho potuto collaborare anche con l’IUSS (Istituto Universitario di Studi Superiori) di Pavia e il MOX (Laboratory for Modeling and Scientific Computing) di Milano e molte altre università.

La mia attività come responsabile Customer Training prevede la coordinazione di un piano di formazione a 360 gradi: dall’analisi delle specifiche dell’applicazione fino alle lezioni in aula sui contenuti tecnico-scientifici con uso del PC, prosegue  poi con l'assistenza per l'implementazione dei  primi passi del progetto. L’insegnamento di nuove abilità in azienda richiede capacità di adattamento, motivazione e controllo che si sviluppano nel tempo. La lezione non è più accademica, ma diventa un’esperienza di scambio tra intelletti vivaci e proiettati verso il risultato. Spiegare concetti matematici avanzati e “facilitare” l’apprendimento sono diventati una passione e una sfida al tempo stesso.

La matematica, in questa dimensione per così dire “industriale”, diventa strumento strategico e portante per stimolare e innescare un processo di innovazione e cambiamento tecnologico prima all’interno di un gruppo, poi in una azienda, col tempo in un intero settore industriale.