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Tecnologia dell'Informazione e della comunicazione PDF Stampa E-mail
 
Il settore della Tecnologia dell'Informazione e della Comunicazione (ICT) si configura oggi, a livello globale, come fra i più importanti comparti economici. Il mercato mondiale dell’ICT (definito come la spesa complessiva per prodotti e servizi ICT dell’utente finale) è stato pari, nel 2006, a 2.735 miliardi di dollari (*), con un incidenza, sul P.I.L, superiore al 7%. Per meglio capire la reale portata di questo dato, basti osservare come un settore molto importante, quale quello dell’automobile, non rappresenti che il 2,5% del P.I.L. mondiale.
In Italia, il valore del mercato ICT, a fine 2006, è di 63,8 miliardi di euro. La quota maggiore (69%) è data dalla spesa per telecomunicazioni che, negli ultimi anni, si è dimostrata particolarmente dinamica soprattutto grazie alla telefonia mobile; il restante 31% è relativo alla spesa per prodotti e servizi informatici.

Sia a livello mondiale che nella realtà italiana, il mercato del settore evidenzia un peso sempre più rilevante della componente software (per il ruolo crescente nei processi di razionalizzazione delle infrastrutture tecnologiche e applicative dei sistemi informativi) e della componente servizi (in particolare System Integration e outsourcing). In Italia, in particolare, la spesa per software e servizi ha rappresentato, nel 2006, il 68% della spesa informatica complessiva.

Ammonta oggi a circa 1,2 milioni il  numero di specialisti ICT in Italia (**): chi sono questi professionisti? Innanzi tutto addetti in aziende fornitrici di hardware, software e servizi (lato offerta). In secondo luogo, nelle imprese e nelle organizzazioni utenti di tecnologia (lato domanda), tutti coloro che operano nella funzione aziendale che pianifica, realizza e gestisce i sistemi tecnologici digitali; a questi si aggiungono i liberi professionisti che operano sia a favore della domanda che dell’offerta con un rapporto di committenza esterno.


Opportunità occupazionali


La capacità d’astrazione dei matematici, la loro acquisita sensibilità a sviluppare algoritmi e modelli rappresentano sicuramente i requisiti più richiesti in ambito informatico e, in questo contesto, rendono le abilità matematiche estremamente concorrenziali rispetto ad altri percorsi formativi quali ingegneria e la stessa scienza dell’informazione. Nelle aziende – siano esse utenti o fornitrici di prodotti ICT – la competenza matematica ha modo di essere valorizzata, nell’ambito di una professionalità informatica (quale business analyst, software developer, telecommunication architect), all’interno di molteplici settori. A titolo di esempio, tale competenza può consentire lo sviluppo, o l’adeguamento a specifiche esigenze aziendali, di:
•    strumenti probabilistici e statistici (settore finanza);
•    applicazioni di controllo numerico (produzione);
•    metodi e modelli per la logistica (industria manifatturiera e distribuzione);
•    modellistica, utilizzata in campi diversi: dall’area ambientale (per la gestione di risorse naturali o per la  valutazione dei fattori inquinanti e così via), alle aziende di telecomunicazione (per il controllo e l’ottimizzazione delle reti o per la progettazione e l’analisi delle prestazioni di una rete di trasporto, stradale , aereo, energetico ecc.);
•    sviluppi grafici (ad esempio CAD 3D) e di effetti speciali (pubblicità, cinema, televisione).

Si tratta, come si diceva, solo di qualche esempio; essendo infatti la tecnologia ICT trasversale a tutti i settori merceologici, le applicazioni che richiedono competenze matematiche sono estremamente differenziate. In particolare, soprattutto nell’ambito dei fornitori di prodotti e servizi ICT,  grande rilievo stanno oggi assumendo i sistemi crittografici, cioè sistemi di protezione informatica (che si basano su utilizzo della teoria dei codici e dei gruppi), i motori di ricerca (logica booleana) e la ricerca ontologica, applicata nel campo dell’intelligenza artificiale (linguaggi formali).

 
Formazione specifica

Per un matematico, che volesse intraprendere una carriera in ambito informatico, sarebbe opportuno integrare le competenze acquisite nel corso di laurea con una buona conoscenza di almeno un linguaggio di programmazione.



(*) Rapporto Assinform 2007
(**) Confindustria Servizi Innovativi/DIT : Rapporto occupazione ICT 2006