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Viviana Venezia PDF Stampa E-mail
 
Viviana VeneziaSin dai tempi della scuola sono sempre stata affascinata dalla matematica e ai primi anni di liceo già sapevo che la strada giusta per me sarebbe stata Matematica o nient’altro! Con molta determinazione mi iscrissi al corso di laurea in Matematica nella mia città, Catania, nonostante i consigli contrari di amici e familiari.
E devo dire che quella determinazione iniziale mi servì tanto perché l’impatto con la realtà universitaria cambiava radicalmente quella che era la mia idea iniziale: non più calcoli e numeri e metodologie da applicare come giochi, ma una filosofia, la filosofia della logica, del ragionamento, della struttura mentale, dell’organizzazione. E così forse doveva pensarla anche il mio ex datore di lavoro che, con solo tre mesi di esperienza alle spalle come assistente presso un ufficio di promotori finanziari con un ruolo speciale di controllo di contratti, mi assunse nel gruppo del Software Quality Assurance come “Software Quality Engineer”. Due anni e mezzo di esperienza, positivissima, nel gruppo dell’IT Services di una ditta multinazionale nella produzione di microchips.
Grazie alla guida e decennale esperienza nel campo della qualità del mio capo diretto e all’opportunità che l’implementazione di un sistema di qualità come il Capability Maturity Model (CMM) offre, sono entrata nel magico mondo di procedure, processi, documentazione.

Cosa c’entra la matematica, vi chiederete? Come ho scritto prima, gli studi universitari mi hanno fondamentalmente formato il modo di affrontare il lavoro: strutturato, organizzato, metodologico e potenzialmente sempre in continua “ottimizzazione”. Basti pensare alla basilare Ipotesi-Tesi-Dimostrazione che regge l’Analisi Matematica. Quindi, trascendendo dai più puri contenuti matematici, ho sfruttato il “modo di pensare e di ragionare” per trovare sempre una “dimostrazione” alla “tesi” di qualunque “problema”.

Ma non finisce qui. Dopo due anni e mezzo, la mia curiosità mi ha portato ad una scelta importante. Mi sono trasferita in Svizzera, dove ho cercato di inserirmi in un contesto lavorativo adatto a me.
Mia grande sorpresa fu la disponibilità che mi offriva un professore universitario, dell’Irchel di Zurigo, appena nominai il soggetto della mia tesi: “Su alcune proprietà della chiusura stretta di un ideale” (Algebra Superiore). A distanza di anni e senza avere esperienze specifiche di ricerca, mi si offriva una possibilità nell’adorato mondo dell’Università e della ricerca.

Poi il destino ha voluto che mi si offrisse contestualmente un posto di “Quality Assurance Analyst” nel Subscription Services/Customer Care della ditta americana produttrice di software (tecnologie e soluzioni d’infrastrutture d’accesso). La mia scelta, dunque, mi portò ancora una volta nel mondo della qualità. Per quasi tre anni, ancora procedure, processi, documentazione e una nuova sfida: la Sarbanes-Oxley (SOX) Compliance.
Questa è stata un’esperienza completa. Mi sono proiettata in uno scenario nuovo, totalmente internazionale, dove confrontarsi con altre culture e “modi di lavorare” ti soddisfano al di là di ciò che veramente stai trattando…
Le difficoltà sono state tante; non solo quelle linguistiche (la lingua ufficiale è in ditta l’inglese, mentre quella locale è lo svizzero tedesco), ma anche legate a una cultura diversa nel modo di lavorare e impieghi un po' più di tempo nel farti accettare.

E la matematica? È l’origine di tutto. In Svizzera ho notato quanta stima le persone hanno per questa laurea. E io credo che sia stata sempre la mia carta verde, il lascia passare, come se presentarsi da matematico dia una sorta di “garanzia” su ciò che sai veramente fare e su chi veramente sei.

Poi, alla fine, ciò che conta è capire quello che vuoi per te stesso, anche nella sfera privata. Ed è su questa scia che si inserisce il mio lavoro attuale. Adesso vivo di nuovo nella mia città natale e lavoro come insegnante di matematica in un professionale alberghiero di una cittadina di periferia. Ora come non mai, la matematica mi offre una grande sfida. Non più procedure, processi, documentazione. Adesso ho piccoli esseri umani che devo aiutare a crescere, a diventare cittadini maturi del domani, gente capace di fare le proprie scelte, e la matematica è il barcone su cui portare i miei alunni ad affacciarsi nel futuro. Spero di riuscire a far capire loro che l’organizzazione, la metodologia, la logica sono  gli strumenti per affrontare una vita… di qualità!