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Maria Rosa Menzio PDF Stampa E-mail

foto1menzioProf, ma lei ha studiato al DAMS?
No, mi sono laureata in matematica
E che cosa si può fare con una laurea del genere?
Ad esempio si fa... teatro e matematica


Dopo gli studi in campo matematico, la laurea con lode, ho svolto due anni di lavoro con una borsa di studio CNR, durante i quali lo staff di ricerca è arrivato alla scoperta di un teorema che porta due firme, e una è la mia: teorema di "Menzio-Tulczyjew"
Contenta? Sì, certo...
Poi c'è stato l'insegnamento, alcune soddisfazioni, però...
Non ero del tutto convinta. No. Alla mia vita mancava qualcosa.
Ma che cosa?
Andando indietro nel tempo, come in una seduta di analisi, ricordavo che alla fine del liceo ero stata indecisa fra Lettere e Matematica, e dicendomi che una laurea in Lettere potevo prenderla in seguito, mentre il contrario sarebbe stato più difficile, mi ero iscritta a Matematica. Avevo seguito la mia parte razionale, ma quella intuitiva non era stata nutrita.
Allora mi sono licenziata, mi sono regalata un paio di anni sabbatici, ho preso una specializzazione in Filosofia della Scienza, e mi sono messa a seguire alcuni corsi all'Università. Non la famosa laurea in Lettere che potevo prendere in seguito, ma la materia prima della conoscenza nel campo.
E ho iniziato a scrivere poesie. Tre raccolte di versi. Al terzo libro, è arrivata l'intuizione: già durante le mie lezioni gli allievi, contenti, e i colleghi, un pò meno, dicevano che le mie ore passavano in fretta perché io spiegavo in modo... teatrale; poi un critico letterario aveva chiamato teatrali le mie poesie... Bene, mi sarei data al Teatro. Ma senza fare l'errore di prima, cioè senza escludere la parte razionale. La risposta era semplice, veniva dalla mia stessa esperienza, era Teatro e Matematica, dunque. Anzi perché non allargarmi alle Scienze in generale, quelle dure soprattutto? O anche quelle un pò meno dure. E così è nata la mia prima pièce teatrale Mangiare il mondo sull'anoressia. Perché l'anoressia, anzi perché la medicina? Perché non avevo ancora il coraggio di avvicinarmi alla Matematica, alcuni docenti universitari mi spronavano, e debbo loro davvero molto, ma altri (pochi, per fortuna, ma  hanno avuto peso) altri mi consideravano come una traditrice. Com'è andata la prima della commedia sull'anoressia? Ecco la verità: buon successo di critica, pubblico scarso.
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Foto di scena da “Senza fine” su Ipazia con Lucilla Giagnoni
E allora dai, basta con le paure. Per la maturità avevo scritto una tesina sulla figura di Padre Saccheri, il primo matematico che aveva scoperto vari teoremi di geometria non-euclidea, per poi ritrattare tutto alla fine della vita.
Perché? Non lo sa nessuno. Questo sì, questo era pane per i miei denti. Perfetto. Avrei scritto sull'argomento una pièce teatrale che avesse la precisione matematica per le parti teoriche e la mia voglia d'inventare per le parti non documentate. Non attestate da fonti, ma verosimili. Scientifiche, cioè non confutate. Quanto fossi nel giusto l'ho visto la sera della prima: teatro pieno, testo premiato... Quindi è stata la volta di Fibonacci, poi di Ipazia, di Cardano, della figlia di Galileo, di un testo sulla precessione degli equinozi dal titolo Il Mulino. Una prima all'anno, un premio dopo l'altro. Quindi le pubblicazioni, quattro pièce edite da Bollati Boringhieri, un testo edito da Springer-Verlag su come scrivere Teatro e Scienza, un altro testo in attesa di stampa...
E intanto ho organizzato dei corsi di scrittura teatrale scientifica presso il Ce.Se.Di. (Provincia di Torino), alla Scuola Holden, in varie biblioteche di Torino, poi in vari comuni, per avvicinare le persone alle due culture.
Da questi corsi sono usciti allievi molto bravi, che mi hanno dato grandi soddisfazioni: sei dei loro corti teatrali sulla scienza sono stati pubblicati, e quattro delle loro pièces sono state rappresentate.
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Foto di scena di “Cardano” con Oreste Valente, Tino Danesi e Daniela Fazzolari

Quindi è arrivato il tempo di dirigere una rassegna che volevo fosse di livello internazionale, Teatro e Scienza iniziata a Montalto Dora d'Ivrea e che da quest'anno prosegue nella Collina Torinese, accanto al Planetario e Museo dello Spazio (appena ultimati) primi in Europa per capienza e afflusso di visitatori (www.teatroescienza.it). In futuro spero di poter allargare la mia attività: una sede fissa per la mia scuola di scrittura per divulgazione matematica e scientifica in generale; e soprattutto una Stagione Teatrale sulla Scienza, privilegiando ovviamente le mie due passioni: il Teatro e la Matematica.

 

(Scritta nel 2007)